Recensione “Il migliore” di Bernard Malamud


Il Migliore di Bernard Malamud
Editore: Mondadori - Data di pubblicazione: settembre 1984 - Pagine: 243



“Magari mi ci rompo il collo ma farò del mio meglio – il meglio di cui sono capace – per diventare il più grande di tutti i tempi in questo sport.”
Roy Hobbs è una giovane promessa del baseball americano. Durante un viaggio in treno che lo sta portando a Chicago per un provino con la squadra dei Cubs incontra un'affascinante e misteriosa ragazza. Con l'inganno la donna, in realtà una squilibrata, lo attirerà nella sua stanza e gli sparerà riducendolo in fin di vita. Rincontreremo Roy Hobbs molti anni dopo. Non è più un ragazzo ma un uomo di 34 anni che coltiva ancora un grande sogno, quello di diventare il miglior giocatore di baseball di tutti i tempi. Riuscirà ad entrare come riserva in una squadra importante e per un breve istante assaporerà il successo tanto agognato. Per un breve istante, perché il destino e la sfortuna si metteranno di traverso ancora una volta nella sua vita.

Il Migliore è il primo romanzo di Bernard Malamud. La storia la conoscevo già perché ho visto e rivisto un infinità di volte il film con quel gran figo di Robert Redford ma devo ammettere che non c'è paragone con il libro! Nonostante la mia edizione Mondadori sia un po' datata e la traduzione lasci molto a desiderare, il libro è splendido. Il finale non è hollywoodiano come quello del film, ma molto più realistico.

Malamud racconta questa storia con una semplicità disarmante, senza troppi giri di parole, senza perdersi in descrizioni o altro; si limita semplicemente a presentarci le debolezze di un uomo in cerca di riscatto. 

La grandezza di questo romanzo infatti sta, secondo me, nel personaggio che la penna di Malamud ha saputo tratteggiare. In Roy Hobbs convivono grandezza e mediocrità, coraggio e paure, occasioni e fallimenti. Sarà anche Il Migliore ma non è un eroe, è imperfetto come tutti gli esseri umani. E' tormentato da incubi e sorretto da sogni di fama e gloria. Per lui non ci sarà nessun sogno americano; non sempre si ottiene ciò che si vuole, anche se il desiderio è forte. Molto spesso la vita sa essere davvero crudele e la realtà può essere uno schiaffo in faccia anche per chi è riuscito con un colpo micidiale a spazzare via la copertura di una palla da baseball.






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