Recensione Poirot e il mistero di Styles Court di Agatha Christie



Poirot e il mistero di Styles Court di Agatha Christie 

Editore: Compagnia del Giallo "Gruppo Newton" - Anno di pubblicazione: 1993 – Pagine: 96 



L'istinto è una cosa meravigliosa, non lo si può spiegare né ignorare.

Quest'anno partecipo alla Challenge #ReadChristie2020 promossa dalla Agatha Christie Limited e dal blog Radical Ging. La Challenge durerà un anno, dodici libri da leggere, uno al mese, seguendo le linee guida riportate su una cartolina predisposta dal fan club di Agatha Christie. 

Ho deciso di iscrivermi perché mi sono resa conto di avere molti libri della Regina del Giallo ma da anni ormai (pur avendola amata tanto) non leggevo più nulla di suo! 



Il tema del libro di gennaio è “Leggere un libro che le ha cambiato la vita” e io ho scelto Poirot e il mistero di Styles Court per tre motivi, perché è il primo libro della Christie ad esser pubblicato, perché è la prima storia in cui appare Hercule Poirot e perché quest'anno ricorre il centenario della sua pubblicazione (1920). 

La storia è raccontata in prima persona dal Capitano Arthur Hastings, il quale, a causa di una ferita subita al fronte, si trova a trascorrere un mese di licenza nella tenuta di Styles, nell'Essex, ospite del suo amico John Cavendish. 

Styles Court appartiene alla matrigna di John Cavendish, Emily, che dopo la morte del primo marito e aver ereditato tutto il patrimonio, con gran risentimento da parte di John e suo fratello Lawrence, ha sposato Alfred Inglethorp, molto più giovane di lei e detestato da tutti. 

Nella villa, oltre a Emily e Alfred Inglethorp, vivono John e sua moglie Mary, Lawrence Cavendish, Evelyn Howard, segretaria di Emily, Cynthia Murdoch, figlia sfortunata di una vecchia compagna di scuola di Emily e la servitù. 

Una notte, Hastings viene svegliato di soprassalto da Lawrence Cavendish. Sua madre si stava sentendo molto male e la porta della sua camera era chiusa dall'interno. Quando finalmente riescono a scardinare la porta non possono far altro che constatare la gravità della situazione e poco dopo, in preda a convulsioni, Evelyn Cavendish muore sotto gli occhi di tutti. 

Il violento attacco avuto dalla Sig.ra Inglethorp sembra compatibile ad un avvelenamento da stricnina. A questo punto Hastings suggerisce a John Cavendish di interpellare un suo vecchio amico, un famoso funzionario della polizia belga, Hercules Poirot, per capire cosa sia successo. 

E così entra in scena Poirot, che Agatha Christie ci descrive come “Un ometto dall'aspetto straordinario. Non arrivava al metro e sessantacinque ma aveva un portamento molto fiero. Aveva la testa a forma d'uovo e la teneva sempre inclinata di lato. I baffetti erano rigidi e militareschi. La sua accuratezza nel vestire era quasi incredibile.” 

Della trama non racconterò altro ovviamente ma vi assicuro che la storia riuscirà a coinvolgervi! Gli intrecci narrativi sono perfetti, le intuizioni di Poirot non sempre sono subito comprensibili ma alla fine per lui sarà un gioco da ragazzi trovare il bandolo della matassa… 

Quello che amo dei gialli di Agatha Christie è che non mettono ansia e richiedono attenzione perché, quasi sempre, è il dettaglio apparentemente più insignificante a fare la differenza. 

Mi piace l’ambientazione nella campagna inglese, la minuziosa descrizione di ville e giardini curatissimi, usanze ormai passate di moda. 

Leggere Agatha Christie, per me, equivale a compiere un viaggio nel tempo e nello spazio, per questo sono molto contenta di aver aderito a questa Challenge ed infatti ho già scelto la lettura di febbraio!

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