Recensione “Assassinio sull’Orient-Express” di Agatha Christie



Assassinio sull’Orient-Express di Agatha Christie 

Editore: Arnoldo Mondadori Editore – Anno di pubblicazione: 1976 – Pagine: 222 




Assassinio sull’Orient Express è stato pubblicato la prima volta a puntate nel 1933, su un settimanale americano, mentre la prima edizione italiana risale al 1935 a cura di Arnoldo Mondadori Editore. 

La trama, presumo sia nota a tutti, anche per le varie trasposizioni cinematografiche e televisive realizzate. 

Hercule Poirot, l’investigatore belga protagonista di molti romanzi di Agatha Christie, si trova sull’Orient-Express, in viaggio da Instambul a Calais. Mr. Ratchett, uno dei passeggeri, gli racconta di aver ricevuto minacce di morte e gli chiede di indagare. Poirot rifiuta, non prova simpatia per l’uomo, e glielo dice senza troppi preamboli. Durante la notte, mentre il treno è fermo per una copiosa nevicata, Mr. Ratcjìhett viene brutalmente assassinato. A Poirot viene chiesto di portare avanti le indagini, la neve intorno al treno è immacolata, perciò appare subito impossibile che l’assassino sia potuto fuggire e il mistero sembra ingarbugliarsi ancora di più quando l’investigatore scopre che l’identità di Mr. Ratchett è un’altra. 
"Ma non ci capisco niente, assolutamente niente! [...] Mi gira la testa. Dica qualcosa, amico mio, la scongiuro. Mi dimostri come l'impossibile possa essere possibile!" "Questa è una bella frase" disse Poirot. " 
Il tema del mese di marzo della #Readchristie2020, la Challenge promossa dalla Agatha Christie Limited e dal blog Radical Ging, prevedeva di leggere un romanzo della scrittrice adattato per il teatro e Assassinio sull’Orient-Express mi è sembrata la lettura perfetta per questo obiettivo in quanto è sicuramente uno dei suoi romanzi più celebri. 

La trama è geniale. Utilizzando l’espediente della camera chiusa, la Christie costruisce una trama ricca di suspense e tensione fino alla soluzione finale. Soluzione che potrebbe apparire chiara già prima che Poirot la sveli ma che comunque affascinerà il lettore per il fine gioco psicologico che Poirot conduce. 
“L’impossibile non può essere accaduto, quindi l’impossibile deve essere possibile nonostante le apparenze.” 
La straordinarietà di questo romanzo sta, per me, nella perfetta caratterizzazione di ogni personaggio. Differiscono tra loro per età, ceto sociale, provenienza geografica; sono tanti, ma è impossibile confondersi, entrano ed escono dalla scena come se calcassero il palcoscenico di un teatro, ognuno perfettamente calato nella parte assegnata. 

Leggendo il romanzo ho inoltre scoperto che la prima edizione, quella del 1935 tradotta da Alfredo Pitta durante il periodo fascista contiene delle censure. Il mio libro è una terza ristampa del 1976 e per fortuna è stata in parte rivista, ma la prima, vera, traduzione integrale risale al 1987.

Commenti

  1. Ciao!
    Adoro i libri della Christie con protagonista Poirot e questo romanzo è uno dei miei preferiti non solo per il modo in cui il giallo è sviluppato, ma perché si vede (forse per la prima volta) un lato diverso dell'investigatore belga.
    Non sapevo della censura sulla prima edizione, ma è un'informazione davvero interessante.

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