Recensione "Corpi al sole" di Agatha Christie


Corpi al sole di Agatha Christie

Editore: Arnoldo Mondadori Editore - Anno di pubblicazione: 1947 - Pagine: 184



Nuovo appuntamento con la Challenge #ReadChristie2020 promossa dalla Agatha Christie Limited e dal blog Radical Ging. Tema del mese di Aprile: A story Christie disguised, ossia una storia da lei rielaborata. Tra le varie letture consigliate ho scelto Corpi al sole, pubblicato per la prima volta nel 1941 (in Italia nel 1947) e dal quale è stato tratto anche un bellissimo film, dal titolo Delitto sotto il sole, con uno straordinario Peter Ustinov e la mia adorata Maggie Smith!

In questa nuova avventura, Hercule Poirot è in vacanza sull’Isola del Contrabbandiere, al Jolly Roger Hotel. Oltre a lui, l’Hotel ospita l’attrice Arlena Marshall, suo marito Kenneth e la figlia di lui Linda; i coniugi Gardener, la signorina Brewster, i coniugi Patrick e Christine Redfern, il reverendo Stephen Lane, Rosamund Darnley, proprietaria di una casa di moda a Londra, il maggiore Barry e il Signor Blatt.

Il tempo trascorre tra bagni di sole, sferruzzate e chiacchiere. Centro dell’attenzione è ovviamente la bellissima Arlena, ammirata dagli uomini e criticata dalle donne. La donna sembra flirtare con Patrick Redfern sotto gli occhi indifferenti del marito e pieni di dolore di Christine Redfern.

Una mattina, dopo essersi allontanata da sola con un’imbarcazione, Arlena viene trovata strangolata sulla spiaggia di Pixy Cove.

Ovviamente tutti sembrano avere un alibi perfetto, spetterà a Poirot scoprire chi mente e trovare l’assassino.

“…il male si annida dovunque, sotto il sole.”
Come sempre Agatha Christie dà vita ad un romanzo scorrevole e godibilissimo, dove gli elementi relativi al delitto affiorano man mano durante l’indagine. Tutto è ben congegnato, i personaggi, diversissimi tra loro, rappresentano un microcosmo interessante. Anche i dialoghi, che sono una delle cose che più amo nella prosa della Christie, sono essenziali, ma fondamentali per conoscere ciascun personaggio e sperare di comprendere chi ha ucciso Arlena.

A differenza però di tutti i romanzi che finora ho letto, in Corpi al sole qualcosa non mi è piaciuta. Il colpevole può anche essere individuato, ma il movente no, è impossibile, e questa cosa mi ha profondamente disturbata. Si certo, il buon Poirot alla fine ci illumina e tutto torna, però in questa indagine il merito non è attribuibile solo della sua capacità deduttiva, semplicemente, lui dispone di elementi che chi legge non ha e a me è rimasta la sensazione di essere stata fregata da Madame Agatha!



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