Recensione "Academy Street" di Mary Costello

 


Academy Street di Mary Costello
Editore: Bollati Boringhieri – Prima edizione italiana: 2015 – Pagine: 179

 


Irlanda anni ’40. Tess è piccola quando muore sua madre, troppo piccola per affrontare un dolore così grande. Cresce in una famiglia numerosa, con un padre severo e taciturno dove è persino vietato ascoltare la radio per rispetto verso un’assenza che nessuno deve dimenticare. Quella di Tess è un’esistenza senza pretese e solitaria. Studia da infermiera e un bel giorno decide di lasciare il lavoro e raggiungere sua sorella Claire negli Stati Uniti dalla zia Molly.

Claire nel frattempo si è sposata, ha un bambino e presto ne arriverà un altro. Tess trova lavoro in un ospedale, passa le sue giornate in biblioteca a leggere e ogni tanto frequenta una comitiva di ragazzi irlandesi, tra i quali incontra David. Con lui trascorrerà una notte, convinta che il suo amore sia ricambiato per poi ritrovarsi sola, di nuovo, e incinta. Il Presidente Kennedy è stato assassinato, sua sorella Claire si è trasferita in California e lei, in imbarazzo per la sua condizione, lascia la casa della zia Molly e si trasferisce nell’appartamento di Academy Street.

La vita di Tess è costellata di vuoti da colmare, di silenzi e perdite. La sua è una disperata fame d’amore e di attenzioni. Vive in punta di piedi, dietro le quinte, spettatrice della propria vita, anonima tra tanti. Solo i libri non la tradiscono mai e sanno consolarla, fedeli compagni di lunghe giornate e notti insonni, dove ritrovare pezzi di sé stessa e rivivere emozioni sopite.

“Non erano risposte o conforto che cercava nei romanzi, ma quel senso di complicità che non aveva incontrato altrove, e che alleviava la sua solitudine.”

Mary Costello ci regala una storia delicata, non tratteggia un’eroina, ma una donna qualsiasi, che passeggia invisibile tra le strade di New York, persa nei suoi pensieri malinconici. Al contrario di quello che può sembrare, questo libro non mi ha trasmesso tristezza anzi, è stata una piacevole compagnia. E' ben scritto e scorrevole, racconta una vita senza sfumature di colore dove le lacrime purtroppo superano i sorrisi ma la verità è che sono tante le vite così, non comuni ma che accomunano, sono tante le Tess che sfioriamo per strada senza neanche vederle!

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